Uno dei primi sigilli di creta pervenuti intatti fino ai giorni nostri è quello della tomba di Tutankhamon (1341 a. C). Ma a causa della sua fragilità anche accidentale, fu presto sostituito da un altro materiale più resistente: il piombo.
Lo svantaggio maggiore nell’usare sigilli di cera o d’argilla era la loro fragilità. Proprio per evitare questo inconveniente nel mondo romano era stato introdotto l’uso del sigillo di piombo. Questo sistema di sigillatura consisteva nella fusione di un tondello di piombo munito di un canale interno nel quale doveva essere inserita una cordicella tramite la quale il tondello fosse fermamente legato e, se necessario, sospeso. In un secondo tempo, fu creato uno strumento in ferro con una lunga impugnatura recante nella parte terminale una incisione che veniva impressa sul sigillo di piombo.
Di origine antichissima il sigillo di piombo venne impiegato come mezzo per chiudere contenitori di vario genere e tutelare l’integrità di quanto in essi contenuto, come modo per garantire la provenienza di manufatti e merci, come segno di identificazione del suo titolare e delle sue proprietà.
Prende il nome di sigillo di piombo il sistema di incidere con un pinza in negativo o in positivo un pezzetto di piombo a cui è possibile inserire un qualsiasi filo metallico o spago e quindi schiacciarlo con una pinza. In pratica il sigillo di piombo con determinate simbologie precede di gran lunga il sistema della firma autentica.
In effetti tanto meno era diffusa la scrittura tanto maggiore era la necessità di adoperare un altro mezzo di garanzia e di riconoscimento personale che nello stesso tempo rendesse molto difficile la duplicazione.
I sigilli di metallo, o bolle, erano solitamente di piombo; qualche volta, ma molto raramente potevano essere d’oro. Furono usati fin dai primi tempi fino al XV secolo dalla cancelleria pontificia che influenzò quella imperiale romana e quella degli Imperatori d’Oriente.
Sono stati trovati sigilli di piombo anche nella cancelleria dei Carolingi a cominciare da Carlo Magno; ma le più antiche bolle pervenuteci risalgono ai Carlo il Calvo.
Anche nella cancelleria degli imperatori tedeschi veniva usato il sigillo di piombo. Ne abbiamo esempi da Ottone II ad Enrico III. Sotto Ottone III si iniziò a sostituire il sigillo di piombo con quello di cera a causa dell’influenza pontificia su quella imperiale.
Ancor oggi il sigillo di piombo è diffusissimo nel mondo. Viene ancora usato sia come sigillo di garanzia sia come sigillo ornamentale per prodotti artigianali.
La sua vera limitazione come sigillo di garanzia gli viene dal fatto che con la stessa pinza possono essere prodotti quantità illimitate di sigilli uno uguale al’altro, per cui la vera garanzia deriva dalla persona che possiede la pinza di chiusura; ma anche in questo caso, oggi è possibile riprodurre qualsiasi punzone in tempi brevissimi.
Un vero sigillo di garanzia deve avere essere unico ed irripetibile: cioè deve avere una numerazione consequenziale ed una personalizzazione difficile da riprodurre.
PRODOTTI
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PINZE PER PIOMBI
Pinze per sigilli di piombo